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L’uso dei bastoncini di Nordic Walking nella Psicopedgogia dello sviluppo

di Redazione Spot e Sportin Lo Psicologoon Pubblicato il 21 Maggio 202021 Maggio 2020

di Matteo Faberi

Il Nordic Walking è una disciplina sportiva, recentemente introdotta in Italia: una nuova forma di attività fisica all’aria aperta che comporta una camminata con l’uso di bastoncini adattati dalle racchette da sci da fondo, stimolando il ritmo corretto, alternato e naturale dell’andatura[1]. Può essere definita come “un miglioramento dell’ordinaria camminata che garantisce che ogni parte del corpo condivida il carico di lavoro”[2]. Vari studi hanno già dimostrato i benefici di questa tecnica sulla salute ed il benessere di pazienti adulti ed anziani[3].

La Psicopedagogia dello sviluppo è un “nuovo approccio alla psicologia ed alla pedagogia: si prefigge modalità educative che permettano ad ogni uomo, fin da piccolo, di esprimere appieno le sue potenzialità, tenendo ben presenti e rispettando lo sviluppo tipico, la sua logica e i suoi tempi, scanditi dalla matrice fondamentale dello sviluppo”[4].

L’utilizzo dei bastoncini di Nordic Walking, adattato alle esigenze del bambino secondo i principi della Psicopedagogia dello sviluppo, si stanno rivelando uno strumento rieducativo particolarmente interessante ed efficace.

Principi di base,  modalità e finalità principali

Il Nordic Walking, diretto a persone di diverse età e condizioni, può dare i migliori frutti se viene praticato ed insegnato secondo un approccio euristico, ovvero seguendo

una metodologia di insegnamento che sia corretta ed approfondita da un punto di vista scientifico, ma allo stesso tempo permetta all’istruttore di sviluppare le personali intuizioni al fine di offrire la soluzione adatta ad ottenere il meglio dai suoi allievi. […] Si definisce, infatti, procedimento euristico, un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all’intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza. [Ci si basa su:] regole semplici; esperienze precedenti che hanno funzionato; attitudini personali; percezioni, sensazioni[5].

I bambini non possono compiere gli esercizi del Nordic Walking con una tecnica perfetta, attenti alla postura ed ai movimenti come può essere preteso dagli adulti.

È importante essere consapevoli e stare attenti a non cadere in uno dei principali limiti del Nordic Walking: “l’eccessivo tecnicismo che ne rende problematico l’apprendimento e l’utilizzo quotidiano alla stragrande maggioranza degli allievi”[6].

Le diverse tecniche vanno adattate alle competenze degli educandi e alle finalità che si vogliono perseguire. L’unico prerequisito indispensabile all’utilizzo dei bastoncini è il fatto che il bambino riesca a rimanere autonomamente in postura eretta e che riesca, appoggiato a qualcuno, a compiere dei passi.

Sulla base degli studi della Psicopedagogia dello sviluppo, dall’autunno 2014 Gianni Lombardi, in stretta collaborazione con Matteo Faberi, sta utilizzando i bastoncini da Nordic Walking in modalità rieducative per rispondere ad alcuni particolari bisogni educativi speciali:

1. Acquisizione della sicurezza nel cammino

In presenza di disturbi motori, un bimbo che ha raggiunto la postura eretta, compie il cammino costiero, ma non possiede una deambulazione autonoma, oltre a dover esercitare l’intera muscolatura, ha bisogno di aumentare equilibrio e sicurezza.

I bastoncini possono costituire uno strumento che, aumentando la base di appoggio, da 2 a 4 arti pur mantenendo la postura eretta, gli permette di poter spostare maggiormente il baricentro del corpo senza perdere l’equilibrio.

2. Recupero della funzione delle mani e rinforzo degli arti superiori

La presenza di stereotipie alle mani, in bambini con disturbi dello sviluppo, può essere riconducibile alla persistenza dei movimenti olocinetici ed, in particolare, alla mancata acquisizione della funzione degli arti superiori. Nell’autismo, inoltre, i bambini spesso non sopportano che le proprie mani siano contenute e controllate da un’altra persona.

Indossare e sopportare il guantino diventa già un esercizio che aiuta a sopportare e stimola il controllo della mano.

Quando poi ad esso vengono attaccati i bastoncini, questi diventano uno strumento importante per condurre l’educando a riscoprire gli arti superiori come strumento di sostegno e di spinta.

Si è inoltre studiato e sperimentato nella nella pratica clinica che una frequente variazione della base di appoggio e del baricentro costituisce un importante stimolo per aumentare la consapevolezza delle funzioni e l’abilità delle mani, riducendone le stereotipie.

In ragazzini che hanno già acquisito la funzione delle mani, la camminata con i bastoncini, specialmente se coordinata, può essere una modalità per aumentare la robustezza dell’articolazione delle spalle, quindi la forza della mano, al fine di raggiungere una corretta presa di mano funzionale alla scrittura.

3. Stimolazione del linguaggio

Nello stesso modo in cui i bastoncini riportano alla camminata dei primati, rievocano il cammino a carponi e il passaggio da questo alla postura eretta.

Il gattonamento e la mano, organo di apprendimento, hanno una grande importanza  per lo sviluppo del linguaggio.

I bastoncini possono quindi essere utilizzati per stimolare la parola: magari scandendo semplici parole con l’articolo, o semplici frasi, pronunciando una sillaba o una parola ad ogni movimento della mano, nel cammino e nel trenino come nell’esercizio a carponi.

Inoltre, si può lavorare su altri tre prerequisiti del linguaggio:

– l’abbandono dei movimenti olocinetici  e la differenziazione delle parti del corpo permette alla bocca di esercitarsi e lavorare indisturbata;

– l’esercizio del trenino, inoltre, stimola l’uso del diaframma ed una corretta respirazione non superficiale, indispensabile al parlare;

– la camminata parallela, infine, permette di lavorare ulteriormente sul ritmo, importante categoria della funzione del linguaggio.

4. Coordinazione globale e dominanza emisferica

Il trenino e la camminata a passo alternato, sono un valido stimolo per l’acquisizione dello schema crociato e di una corretta coordinazione globale, che è un importante prerequisito per la letto-scrittura e spesso manca in presenza di disturbi dell’apprendimento.

Si ipotizza inoltre che l’attività con i bastoncini da Nordic Walking, potenziando lo schema crociato e stimolando il raggiungimento di una buona coordinazione globale, faciliti l’acquisizione di una completa e corretta lateralizzazione emisferica, molto importante per il linguaggio e gli apprendimenti.

5. Riassetto posturale e stimolazione visiva

Alcune anomalie visive, in particolare l’ipoaccomodazione, sono alla base di importanti problematiche nella letto-scrittura, e sono derivate da una postura del corpo errata. Vari studiosi di neurofisiologia e di biomeccanica, hanno ormai dimostrato che il piede, quale recettore fondamentale nel sistema posturale, ha una funzione importante nella regolazione e nel controllo posturale[7].

Gli esercizi di base del Nordic Walking possono stimolare e riprendere un corretto appoggio ed utilizzo funzionale del piede, attraverso l’acquisizione della rullata: questo porterebbe ad un riassetto posturale del corpo nella sua globalità e, quindi, dell’asse degli occhi.

Si ipotizza inoltre che l’attività con i bastoncini influenzi in maniera importante l’Attenzione Visivo Spaziale, fondamentale per la letto scrittura.

6. Autostima

Lo sguardo proteso in avanti, non basso verso terra, è parte della postura che si stimola con la camminata nordica. Il bambino timido, insicuro, dubbioso di sé e delle proprie potenzialità si presenta invece chiuso in se stesso, con lo sguardo a terra, proteso al nascondimento. Non solo la postura, nel contesto delle attività con i bastoncini, spinge bambini e ragazzi a trasformare la percezione di sé ed aumentare esponenzialmente l’autostima. Grazie ad uno strumento di aiuto, che in situazioni di equilibrio instabile aumenta la base di appoggio, molti piccoli uomini possono compiere gesti atletici che loro non pensavano di poter eseguire. Compiere in sicurezza attività motorie complesse aiuta a divenire consapevoli delle proprie potenzialità, a non arrendersi.

Ricerche, pubblicazioni e corsi di formazione effettuati

L’utilizzo dei bastoncini nella Psicopedagogia dello sviluppo è un’attività nata da pochi anni, aperta a ulteriori approfondimenti è ricerche.

Comunque è già stato eseguito e pubblicato uno studio pilota, in una scuola dell’infanzia, riguardo all’uso dei bastoncini per il potenziamento dei prerequisiti agli apprendimenti scolastici[8]. Ad un campione costituito da 19 bambini di età compresa tra i 3 ed i 5 anni, sono state proposte 12 ore di attività con i bastoncini, precedute e seguite dalla somministrazione di test adeguati alle varie età. Si sono valutati i cambiamenti attraverso: il test PCRC-2/2009 che valuta i prerequisiti alla letto-scrittura; le parti del WPPSI-III riguardanti il Quoziente Intellettivo Verbale e la Velocità di Processamento; alcuni test visivi. Lo Studio Campione, nonostante la bassa numerosità, ha confermato l’ipotesi per cui l’utilizzo dei bastoncini di Nordic Walking, adattato attraverso la proposta di attività idonee a impiegarli in vari percorsi e attività di movimento e di equilibrio, può effettivamente potenziare lo sviluppo dei prerequisiti degli apprendimenti scolastici, a partire dalla scuola d’infanzia. Sembra in particolare che l’utilizzo dei bastoncini di Nordic Walking possa essere correlato significativamente allo sviluppo della capacità verbale, delle abilità visive globali e di attenzione visiva spaziale.

È stato pubblicato un libro contenente un intero capitolo riguardo l’uso dei bastoncini nella Psicopedagogia dello sviluppo[9].

Nel mese di ottobre 2018 e 2019, a Salò, si sono tenuti i primi due corsi di specializzazione per istruttori NW Libertas: “Children Nordic Walking: l’uso dei bastoncini da Nordic Walking nella Psicopedagogia dello sviluppo”.



[1] Cfr. Kocur P., Wilk M., “Nordic Walking – a new form of exercise in rehabilitation”, Medical Rehabilitation, 10(2), 2006, pp. 2-3, et . Nordic Walking Team Libertas, Il metodo L.O.L. Libertas, Centro Nazionale Sportivo Libertas, Torrebelvicino (VI) 2017.

[2] Stewart G., The complete guide to Nordic Walking, Bloomsbury Publishing Plc, 2014, London 2014, p. 7.

[3] Cfr. Ibidem, et Kocur P., Wilk M., cit, et Tschentscher M., Niederseer D. Niebauer J., “Healt benefits of Nordic Walking: a systematic review”, American Journal of Preventive Medicine, 1(2013), pp. 76-84, et Cugusi L., Solla P., Serpe R., Carzedda T., Piras L., Oggianu M., Gabba S., Di Blasio A., Bergamin M., Cannas A., Marrosu F., Mercuro G., “Effects of a Nordic Wal king program on motor and non-motor symptoms, functional performance and body composition in patients with Parkinson’s disease”, NeuroRehabilitation, 37(2), 2015, pp. 245-254.

[4] Faberi M., Psicopedagogia dello sviluppo, FrancoAngeli, Milano 2016, quarta di copertina.

[5] Bavagnoli R., “Approccio Euristico”, in Nordic Walking Team Libertas, cit., p. 3.

[6] Bavagnoli R., “E’ disponibile nella quotidianità”, in in Nordic Walking Team Libertas, cit., p. 17.

[7] Cfr Bircot B., cit., et Villeneuve Ph. et al., Piede, equilibrio e postura,

tr.it. Ricciardi P.M., Edizioni Marrapese, Roma 1998.

[8] Cfr. Faberi M., Lombardi G.B., Lascioli A., Burro R., Sommella M.A., Ebenestelli N, Ragnoli M., “L’utilizzo dei bastoncini di Nordic Walking per l’educazione e il potenziamento dei prerequisiti alla letto-scrittura: uno studio pilota nella scuola dell’infanzia”, RicercAzione, 10, 1, 2018, pp. 241-255.

[9] Cfr. Faberi M., Lombardi G.B., “L’uso dei bastoncini di Nordic Walking nella Psicopedagogia dello sviluppo”, in    

     Faberi M. (a cura di), Bambini e ragazzi che chiedono aiuto. L’approccio della Psicopedagogia dello sviluppo e

     della Biologia ai bisogni educativi speciali, Edizioni del Rosone, prossima pubblicazione (2019).

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