
Per la nostra rubrica del Lunedì, abbiamo il piacere di avere uno dei volti sportivi, più noti del panorama bresciano. Importante firma del Giornale di Brescia, voce ufficiale dello sport di Radio Bresciasette. Lo ringraziamo per aver accettato l’invito di Spot&Sport, Cento Gusti e Radio Montorfano.

1- Un lockdown lunghissimo ha azzerato lo sport. Finalmente si ricomincia. Che sensazione avverti tra gli sportivi per la ripartenza?
“A Brescia non c’è e non può esserci entusiasmo. Troppo grave quello che abbiamo dovuto passare e che secondo me non è ancora del tutto finito. Poi è ovvio che per quanto riguarda il calcio non ci sia tanta voglia di rivedere all’opera il Brescia, che è virtualmente retrocesso. Spero comunque che i bresciani abbiano la voglia giusta, ovvero con le necessarie protezioni, per tornare a fare sport più che a vederlo”
2- Pensi che sia la scelta giusta voler ripartire a tutti i costi con il campionato di calcio?
“Ripeto: per il Brescia no, ma non solo perchè la squadra ha pochissime chances di salvezza, ma anche perchè la società è sana e non ha bisogno di incassare a tutti i costi i diritti televisivi. Per altri club invece è molto diverso; senza la ripresa sarebbero falliti”.
3- Il basket invece ha chiuso la stagione azzerando campionati e coppe. Come vedi la ripartenza con i nuovi campionati e coppe?
“Il discorso del basket è proprio all’opposto del calcio. La pallacanestro non vive di diritti televisivi bensì di incassi al botteghino. Quindi oltre che per una questione di sicurezza è stato giusto chiudere in anticipo perchè sarebbero stati più i costi che altro. Senza pubblico la pallacanestro in Italia va in grossissima difficoltà”.
4- Sei il volto sportivo più conosciuto a Brescia. Come vedi il futuro del Brescia Calcio e della Leonessa Basket?
“Il Brescia deve pensare a gestire al meglio questa ripresa atipica della serie A e comunque già concentrarsi anche sulla prossima stagione nella quale in caso di probabile retrocessione bisognerà farsi trovare nella condizione ideale per presentarsi al via della serie B come una delle favorite alla promozione. E credo ci saranno tutte le condizioni per farlo. Quanto alla Leonessa Basket tutto dipenderà dal possibile ingresso in società di Mauro Ferrari come socio forte”.

5- Come ha vissuto Cristiano questo lungo stop ?
“A casa ovviamente. Facendo Smart working. E scoprendo, tramite le interviste raccolte per il Giornale di Brescia, l’aspetto più umano di personaggi come Pirlo, Prandelli, Franco Baresi e Scariolo che seppure a distanza erano molto vicini alla loro provincia di origine. Credo che siano usciti ritratti e personalità inedite di gente che conoscevamo più che altro per le loro gesta sportive”.
6- E’ in corso da qualche giorno un braccio di ferro tra il Brescia Calcio e Mario Balotelli. Abbiamo visto che hai tentato anche di avvicinare Mario. Quale pensi sia la soluzione migliore per entrambi?
“Ormai è una storia finita. Pensavo potesse essere una storia bellissima, ero abbastanza convinto che Mario riuscisse a rilanciarsi con la squadra della sua città . Mi sono sbagliato. E mi sento deluso e tradito, come tanti tifosi, dai suoi comportamenti. L’ho avvicinato, ho cercato di parlargli per capire cosa ha in testa, quale è la sua versione dei fatti anche magari solo fuori intervista, ma è stato impossibile. Mi spiace dirlo, ma l’ho trovato ancora immaturo nonostante abbia ormai 30 anni e due figli”.
7- Brescia e Bergamo sono le due provincie più colpite dal Covid-19. Abbiamo visto che cresce una voglia di unità tra le provincie. Credi che sia finalmente giunto il momento di una pace anche tra le tifoserie del calcio?
“La rivalità è doveroso che rimanga, ma credo che questo dramma del Coronavirus abbia creato più rispetto tra due province così diverse eppure così uguali”.

8- Come vedi il mondo dello sport dopo questa pandemia?
“Sono da sempre un grande fan di Francesco Guccini. Il Maestrone, prossimo agli 80 anni, ha detto che nemmeno tutto questo renderà la gente migliore e temo proprio che avrà ragione. Come canta in una sua canzone: “Io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare…”.
9- L’ultima volta che ci siamo visti è stato in occasione della presentazione del tuo libro “IO, TULLIO E MIKE” Un libro molto bello, nel quale ti racconti. Hai in previsione altri lavori?
“Assolutamente sì. Sia un seguito di Io, Tullio e Mike che un libro sulla doppia, storica promozione del Brescia dalla C alla A a metà anni ‘80. Pensavo di riuscire a scrivere di più durante il lockdown, ma non ce l’ho fatta: la testa era sempre a quello che stavamo vivendo. Il virus per fortuna non mi ha portato via parenti stretti, ma ho pianto la morte di genitori di miei grandi amici e ho vissuto indirettamente le storie di amici delle mia età che hanno combattuto la malattia a duro prezzo in ospedale, uscendone cambiati per sempre”.

10- Quale è il ricordo sportivo che più ricordi con affetto?
“Da tifoso la promozione del Brescia in A nel 1986 e nello stesso anno la salvezza del Basket Brescia in A1 con un canestro all’ultimo secondo di Palumbo contro Varese. Da giornalista la salvezza del Brescia nel 2002, la finale di Intertoto con il Paris Saint Germain un anno prima quando feci una storica radiocronaca dal Parco dei Principi, ma anche le promozioni del 2010 e del 2017; per quanto riguardo il basket la promozione della Centrale in serie A nel 2016 resta un’emozione fortissima”.
11- Che sport dobbiamo aspettarci da ora in poi?
“Sicuramente diverso, sicuramente peggiore, ma ad oggi è l’unico sport che ci possiamo permettere”.
Grazie Cristiano per la tua disponibilità. A presto.